L’epopea nazionale finlandese del Kalevala introdotta nel programma di studio del Liceo delle Scienze Umane “Isabella d’Este” di Tivoli
L’attuale classe quinta del Liceo Linguistico, delle Scienze Umane ed Economico-sociale “Isabella d’Este” di Tivoli (RM) ha introdotto fin dall’anno scorso nel suo programma di studi di Antropologia culturale l’epopea nazionale finlandese del Kalevala.
Tutto ha avuto inizio dalla passione di un docente della classe, il prof. Domenico Bellacicco, per la musica classica, nel nostro caso per il massimo compositore finlandese, Jan Sibelius: “Sibelius è uno dei miei musicisti preferiti e ha creato meravigliose composizioni che traggono ispirazione dal Kalevala. Così, pensando che avremmo potuto fare qualcosa di totalmente nuovo per la nostra scuola, ho introdotto il Kalevala come argomento di studio per il mio corso di Antropologia. Per quanto ne so, nessun’altra scuola superiore in Italia ha volto finora in qualche modo la sua attenzione verso questo poema”.
Il Kalevala, da un lato, presenta i caratteri tipici del mondo culturale finlandese, ma, dall’altro, condivide molti temi mitici con le epopee di altri popoli
Due studentesse della classe, Ilaria Balla e Veronica Shkoza, in conformità alle teorie dell’antropologo belga Claude Levi-Strauss sulla mitologia, hanno compiuto uno studio approfondito sul Kalevala, in cui non soltanto hanno riassunto gli avvenimenti che accadono nei vari canti, ma, prendendo un nucleo tematico (mitema nel linguaggio di Levi-Strauss) in esso presente, ovverosia la cosmogonia e la teogonia, lo hanno messo a confronto con lo stesso nucleo in altre mitologie indoeuropee: “Quando abbiamo studiato il Kalevala alla luce delle teorie di Levi-Strauss”, spiegano le studentesse, “abbiamo notato che alcuni mitemi presenti nel poema ricorrono in moltissimi altri miti: per esempio, come detto, quello della creazione dell’Universo, degli dei e degli uomini, quello della resurrezione, quello dell’avvento d’un bambino-eroe che farà trionfare la giustizia, ecc.”.
“Abbiamo consultato entrambe le versioni del Kalevala (“Vanha” e “Uusi”), ovviamente in italiano”, raccontano le ragazze, che però pronunciano le parole finlandesi in maniera impeccabile. “Alla fine abbiamo scelto di trattare l’Uusi Kalevala, la versione definitiva dell’epopea, composta da 50 canti (o runi), pubblicata nel 1849 da Elias Lönnrot, medico e studioso finlandese, che, durante i suoi viaggi nella Finlandia centro-settentrionale, raccolse i canti popolari dei ‘runolaulajat’ e poi li uní in una sintesi armoniosa. Il Vahna, apparso nel 1835, ci sembrava meno ricco di episodi significativi."
“Una particolarità di quest’epopea è proprio il periodo di pubblicazione, perché ci si aspetterebbe che un’opera che si fonda sul mondo magico oramai lontano dalla nostra mentalità scientifica risalga a tempi assai remoti, com’è il caso di altre epopee europee e non (l’Iliade e l’Odissea, per esempio, risalgono all’antichità classica e quella germanica, il Nibelungenlied, al Medioevo). Invece il Kalevala è lo sforzo d’un uomo del diciannovesimo secolo per dare anche al suo popolo un’opera esaltante le sue origini mitiche”.
Il Kalevala, anche se alquanto lontano dalla cultura italiana, può essere fonte di interessanti ricerche
Le vicende narrate nel Kalevala, benché possano apparire alquanto strane agli occhi e alle orecchie degli italiani, suscitano però anche la curiosità d’approfondire il loro significato, come hanno fatto le due studentesse.
Tra tutti gli episodi, hanno affermato d’essere state maggiormente colpite da quello in cui Lemminkäinen viene ucciso e la madre, dopo aver raccolto i resti del corpo del figlio dal fiume, riesce infine a ricomporlo e a resuscitarlo con l’aiuto di pratiche magiche (di questa storia esiste anche un famoso dipinto dell’artista Akseli Gallen-Kallela). Anche la storia di Aino ha suscitato in loro una bella impressione, in particolare quando la ragazza, per colpa del fratello Joukahainen, reo di volerle imporre il matrimonio con il vecchio Väinämöinen, si trasforma in un pesce per sfuggire a questo destino.
A proposito di tale metamorfosi, c’è da dire che nell’epopea nazionale finlandese si trovano molti riferimenti alla natura e al suo rapporto magico con l’uomo, come nel caso di due altri personaggi, quello di Luonnotar all’inizio dell’epopea, che rimane incinta d’un’onda, e quello di Marjatta alla fine, che viene invece ingravidata da una mora.
Il lavoro sul Kalevala del Liceo “Isabella d’Este” continuerà nell’anno scolastico 2022-2023: oltre ad altri contributi di antropologia, il Kalevala sarà materia anche per una ricerca in storia dell’arte. Infatti, la docente di questa disciplina, prof.ssa Brunella Testi, promuoverà con i suoi studenti, muovendo appunto dall’epopea finnica, un approfondimento sul maggiore illustratore del Kalevala, Akseli Gallen-Kallela. “Nostro scopo è quello di far vedere quanti spunti di interesse contiene il Kalevala e quanto lavoro di analisi esso permetta”, conclude il Prof. Bellacicco.
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